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Testo del Codice

Esseri esiliati, i demoni che ambivano a diventare divinità iniziarono a sussurrare agli uomini dalle loro tombe nella terra. E gli uomini del Tevinter li udirono, erigendo altari a questi finti dei e, in cambio, ottenendo i sussurri che rivelavano i segreti della magia più oscura.

Ma i falsi dei non bramavano la venerazione.

Spinsero i magister verso nuove vette di corruzione, ricompensandoli con potere e altro ancora. Nelle terre del Tevinter, l'arroganza crebbe fino a divenire una grossa bestia in gabbia... Un vuoto che consumava tutto e che non poteva venir colmato. Per soddisfare tale brama, i signori dei maghi, spronati dai propri "dei", assaltarono la Città Dorata, cuore di tutta la creazione, con l'intento di fare proprio il potere del Creatore.

Con una magia nata dalla fusione tra sangue e lyrium, i maghi del Tevinter fecero irruzione nella casa del Creatore, dove, però, non li attendeva il potere promesso.

Non appena misero piede nella città del Creatore, i loro peccati l'avvelenarono. Ciò che era stato d'oro divenne nero, e i maghi vennero scagliati con violenza dal mondo dei sogni a quello dei viventi. Contorti e corrotti dai propri crimini e dalla propria magia, divennero dei mostri e si rifugiarono sottoterra, poiché incapaci di sopportare la luce del giorno. Essi furono i primi prole oscura.

—"Threnodies" 8:21-27, il Cantico delle Trasfigurazioni

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