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Nota: In DAO, il titolo della voce è "Gli Avar"


Testo del Codice

Spinti oltre le Montagne Gelide nei tempi antichi, gli uomini delle tribù degli Alamarri si divisero in tre gruppi: uno si stabilì nella Valle del Ferelden, uno fu spinto nelle Selve Korcari e l'ultimo tornò tra le montagne[1]. Gli odierni abitanti del Ferelden ricordano poco dei loro antenati Alamarri, e i Chasind non rimembrano quasi nulla delle loro tradizioni, ma gli Avvar[2] non sono mutati quasi affatto con il passare delle ere.

Come i Chasind, gli Avvar[2] non sono un popolo unito. Ciascuna tribù pensa per [3] ed è fedele solo al proprio thane. Seguono ancora le loro divinità: Korth il Padre della Montagna, Hakkon Wintersbreath, la Signora dei Cieli e una dozzina di divinità animali di cui non hanno mai rivelato il nome agli estranei.

Nulla perdura sulle montagne. Alla fine il vento e la pioggia spazzano via anche la più resistente delle fortezze. Valli che durante una generazione sono arabili, quella dopo sono ricoperte da uno strato di ghiaccio. Il bestiame è in continuo movimento. Anche tra di loro, gli Avvar[2] non si fanno promesse assolute: nel loro rituale di matrimonio lo sposo deve sciogliere una corda annodata mentre la sposa canta un inno a uno degli dei. Il numero di nodi che ha sciolto alla fine della canzone è il numero di anni che lei trascorrerà con lui. Gli abitanti dei bassopiani spesso dimenticano che non esistono alleanze perpetue sulle Montagne Gelide.

—Tratto da Ferelden: folklore e storia, di Sorella Petrine, studiosa della Chiesa.

Note

  1. Orig. alle montagne
  2. 2,0 2,1 2,2 Orig. Avar
  3. Orig. se stessa

Voci collegate

Voce del Codice: I Chasind Voce del Codice: I Chasind

Voce del Codice: Montagne Gelide Voce del Codice: Montagne Gelide

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