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"Noi siamo i dalish: guardiani della tradizione perduta, marciamo su sentieri solitari, e mai più saremo sottomessi."—Il Giuramento delle Valli


I Dalish sono elfi nomadi che cercano di recuperare, ereditare e preservare la conoscenza e i tesori sacri dei due regni elfici caduti, le Valli e Elvhenan. Conducono vite nomadi, vagando per il Thedas. I loro clan risalgono al regno indipendente delle Valli, e gli stessi dalish sono i loro discendenti. Molti guardiani discendono dalla nobiltà che governava le Valli. I dalish sono considerati avere il sangue "più puro" dai tempi di Arlathan. Venerano ancora il pantheon elfico e, in un rituale per commemorare il raggiungimento dell'età adulta, ogni membro di una tribù dovrà scegliere il simbolo di un dio prescelto da tatuarsi sul viso.

Storia

La Fondazione delle Valli

Durante i secoli di schiavitù a seguito della caduta dell'antica civiltà di Elvhenan per le mani dell'Impero Tevinter, gli elfi persero gran parte della loro storia, cultura e lingua. Tuttavia, quando Andraste e suo marito Maferath guidarono il loro esercito di Alamarri contro il Tevinter nel 1020 Era Antica,[1] gli schiavi elfi guidati da Shartan si alzarono e aiutarono a combattere i loro padroni.

Shartan venne ucciso quando Andraste fu tradita ai Tevinter, ma nel 1025 Era Antica, i figli di Maferath e Andraste donarono le Valli agli elfi come premio per aver contribuito durante la guerra. A quel tempo, le Valli erano ai margini del territorio Tevinter ed erano a malapena popolati, con solo qualche tribù Ciriana a est, e i barbari della Valle Fereldiana dall'altro lato delle Montagne Gelide. Gli elfi liberi partirono a piedi dal Tevinter alla ricerca della loro nuova casa, in un cammino chiamato "Il Lungo Viaggio". Molti perirono lungo la strada, ma coloro che sono sopravvissuti trovarono la città di Halamshiral - che significa "la fine del viaggio" in elfico. A loro si unirono Elfi provenienti da tutto il Thedas, e iniziarono il compito di ripristinare la loro lingua perduta, la loro religione, e la loro cultura.

Il Lungo Viaggio

Camminammo con quel poco che avevamo sulle spalle. Alcuni camminarono senza scarpe, poiché non le avevano. Intere famiglie, donne con neonati, giovani e vecchi, tutti attraversarono la terra a piedi. E quelli di noi che non erano più in grado di camminare li trasportavamo, o a volte li lasciavamo indietro. Molti perirono lungo il cammino. Alcuni di stanchezza, altri semplicemente si arresero e caddero lungo la strada. Molti furono attaccati dai banditi umani, anche se avevamo poche ricchezze. Alcuni tornarono indietro, ma la maggior parte continuò a camminare. E gli dei ricompensarono quelli che non si arresero conducendoci alle Valli. E, per un po' di tempo, quella fu casa nostra.—Dalla Voce del Codice: Il Lungo Viaggio

"Solo sessantacinque membri del nostro gruppo sono riusciti ad arrivare ad Halamshiral. Alcuni si sono arresi. Altri si sono ammalati, soprattutto i più piccoli. I banditi ci perseguitavano. Possa mia madre perdonarmi, ma ho dovuto rubare del cibo. Una ragazzina mi percosse per del pane. Pochi giorni dopo, la trasportai per miglia poiché non si reggeva più in piedi. E' morta tremante tra le mie braccia.
Avevo un padrone, un mago. Mi dava da mangiare, non mi picchiava mai. Mi insegnò persino a leggere. Ma quando aveva una teoria o un incantesimo da collaudare, prendeva i suoi pugnali, gli altri servitori mi legavano a un palo e cominciava ad aprire tagli su tutto il mio corpo. Avevo paura. Ogni volta credev che sarebbe stata l'ultima. Nel peggiore dei casi svenivo, venivo bendato e restavo a letto immobile per giorni. Gli altri schiavi venivano a trovarmi in segreto per controllare se stessi bene. Ecco perché viaggiai da Vol Dorma fino alle Valli con addosso solo degli stracci.
Ecco perché, quando partimmo, eravamo in centocinque, tutti Elfi. Ecco perché caddi in ginocchio e piansi quando attraversammo i cancelli della nostra nuova casa, un villaggio per la mia gente."
--Resoconto anonimo del Lungo Viaggio, raccontato da Fratello Pekor del Ferelden, intorno al 140 Era Antica[2][3]

La Caduta delle Valli

Character-Paivel teaches Dalish children

A ogni bambino dalish viene insegnata la storia della cadura delle Valli dall'anziano del clan.

"Là si erge il Palazzo d'Inverno di Halamshiral. Ammiratene le candide mura e le guglie dorate, costruite sui sogni infranti di un popolo. Il nostro popolo.
La profetessa umana Andraste era una schiava nell'Impero Tevinter, come i nostri antenati. Quando ella si ribellò, noi seguimmo il suo esempio e insieme lottammo per la libertà. Come gesto di gratitudine e fratellanza, Andraste promise agli elfi una nuova terra: le Valli. Alla sua morte, tale promessa fu mantenuta dai suoi figli.
Il nostro popolo giunse dal remoto Tevinter per rivendicare questa nuova terra. E qui il nostro viaggio ebbe fine. Questa era la nostra Halamshiral. Poggiando la prima pietra della città, il nostro popolo giurò che nessun umano avrebbe mai messo piede nelle nostre terre. I nostri guerrieri più nobili se ne assunsero l'incarico e giunsero uno a uno invocando i nomi di Elgar'nan e Mythal, di Andruil e Ghilan'nain. Dinnanzi ai nostri dei, promisero eterna fedeltà ad Halamshiral diventando i nostri protettori, i nostri Cavalieri di Smeraldo. Avrebbero sempre difeso la libertà delle Valli.
E così fu, per oltre tre secoli, fino al giorno in cui gli umani e la loro nuova Chiesa andrastiana decisero di privarci della nostra libertà. Assediarono i nostri confini. Inviarono missionari per diffondere la parola della loro profetessa. Si adoperarono per soggiogare nuovamente l'antico popolo. Il nostro rifiuto accrebbe la loro collera.
Ci distrussero. Neppure i Cavalieri di Smeraldo resistettero alla furia del loro esercito, rinsaldato dalla fede. Bruciarono Halamshiral, in nome di Andraste, e dispersero le nostre ceneri al vento. Dimenticando che in un lontano passato i seguaci di Andraste e gli elfi avevano marciato fianco e fianco... Che Andraste aveva chiamato Shartan "fratello".
--Una promessa mancata, come narrato dal Guardiano Gisharel ai giovani cacciatori del clan Ralaferin, appena fuori Halamshiral[4]

Ancora una volta avremmo potuto dimenticarci dell'incessante scorrere del tempo. La nostra gente prese a recuperare lentamente le tradizioni e la cultura perse a causa della schiavitù. Ma non era destinata a durare. Prima la Chiesa mandò dei missionari nelle Valli e poi, quando questi furono scacciati, dei templari. Fummo scacciati da Halamshiral, disperdendoci qua e là.Dalla Voce del Codice: Le Valli

Negli anni, i cittadini delle Valli divennero semore più isolazionisti, forse semplicemente perché avevano appreso a non fidarsi degli umani durante il loro lungo periodo di schiavitù, o forse perché cercavano di recuperare l'immortalità di cui si parla nelle leggende per cui sarebbero stati gli umani a rubargliela. Un probabile contributo al loro isolamento fu l'ascesa di Kordillus Drakon I, che stava conquistando le città-stato vicine forzando i soggetti a convertirsi a un particolare Culto del Creatore, e stabilizzando l'impero orlesiano e la Chiesa di Andraste; il massacro di gente che che seguiva altri culti, come i migliaia di seguaci delle Figlie della Canzone che vennero uccisi dalle forze armate di Drakon,[5] potrebbero aver dato agli elfi un motivo per soffermarsi un attimo sul loro nuovo vicino e l'impero in ascesa. Ovviamente i missionari della Chiesa sarebbero stati sgraditi in un terreno che cerca di mantenere la propria autonomia dal dominio umano per ristabilire l'antica religione elfica, ma gli storici umani sostengono anche che gli elfi si rifiutarono di fare scambi con i vicini, e che i Cavalieri di Smeraldo erano appostati ai margini per prevenire visitatori.[6]

Nel loro tentativo di mantenere l'indipendenza e riconquistare la gloria perduta di Elvhenan, gli elfi si separarono dall'impero orlesiano. Durante il secondo Flagello, che durò per la gran parte dell'Era Divina, gli scritti della Chiesa sostengono che gli Elfi delle Valli rimasero neutrali e per nulla d'aiuto, anche se non vi è alcuna indicazione per cui Orlais avrebbe chiesto assistenza alle Valli. Tuttavia, vi è un rapporto elfico della presenza di un dalish nelle Anderfel in questo periodo che stava combattendo la Prola Oscura.[7] Quando la città di Montsimmard venne quasi distrutta dalla Prola Oscura nel 1:25 Era Divina, si dice che l'esercito elfico rimase ad osservare da vicino. In parte a causa di ciò, e a causa di altre voci che vennero diffuse sugli elfi, alla fine del Flagello aumentò l'ostilità tra le Valli e Orlais. In base ai rapporti degli umani, le schermaglie di confine degenerarono in una guerra su vasta scala dopo che le forze elfiche attaccarono la città orlesiana del Crocevia Vermiglio nel 2:9 Era della Gloria. Tuttavia, c'è anche ragione di sospettare la Chiesa, che obiettava la venerazione del pantheon elfico, nell'incitare odio e paura sulla figura degli elfi diffondendo false voci di sacrifici umani. I dalish sostengono che la guerra iniziò dopo che la Chiesa mandò i templari nei loro territori, successivamente dopo aver scacciato i missionari dalle Valli.[6]


“Chiunque fossimo prima non conta più. Ora siamo l'Inquisizione.” — L'Inquisitore
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Scritti provenienti da Din'an Hanin, la tomba dei Cavalieri di Smeraldo, suggerisce che vi è della verità in entrambe le affermazioni. Durante i giorni prima dell'incidente del Crocevia Vermiglio, gli umani avevano assassinato una donna elfica. In mezzo alla crescente ostilità tra elfi e umani, un Cavaliere di Smeraldo, dal nome di Elandrin, si innamorò di una ragazza proveniente dalla città del Crocevia Vermiglio, e così anche lei. Gli altri elfi, fraintendendo la natura dell'allontananza di Elandrin come una defezione verso Orlais (potenzialmente danneggiando la sicurezza delle Valli in quanto era un Cavaliere di Smeraldo, lo cercarono per portare Elandrin indietro. Quindi una notte, nella speranza di convincerlo (o, alternativamente, a portarlo alla giustizia), un gruppo di elfi procedette verso la città. Fu allora che uno dei Cavalieri di Smeraldo notò l'amante di Elandrin correre verso di loro, e il Cavaliere, credendola ostile, la trafisse con una freccia. I cittadini sentirono l'urlo della ragazza e avanzarono verso gli elfi dopo che uccisero Elandrin, ma furono prontamente sconfitti.[8] Dopo quello iniziarono scontri su vasta scala tra elfi e umani.

Al 2:10 Era della Gloria, le forze elfiche avevano catturato Montsimmard ed erano alle porte di Val Royeaux. A questo punto, la Chiesa chiamò una guerra sacra contro gli elfi conosciuta come la Marcia Sacra delle Valli. Mentre gli elfi eventualmente saccheggiarono Val Royeaux spingendosi nelle terre umane, Halamshiral fu conquistata e gli elfi vennero completamente distrutti entro il 2:20 Era della Gloria. Le Valli divennero proprietà orlesiana, che sradicarono gli insediamenti elfici e proirono il culto degli dei elfici.[9] Gli elfi che accettarono l'offerta di tregua dalla Chiesa, vennero risparmiati e richiesti di accettare il Creatore vivendo nei bassifondi, conosciuti come enclavi, negli insediamenti umani, divenendo Elfi di Città.

Alcuni elfi, tuttavia, si rifiutarono di abbandonare il loro credo o il loro sogno di avere una propria terra. Questi divennero i dalish, mantenendo il nome della loro seconda casa perduta e giurando di mantenere in vita la cultura, la religione e la lingua elfica.

Il quinto Flagello


“Ora abbiamo un cane e Alistair è ancora il più stupido del gruppo.” — Morrigan
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Mentre alcuni contemporanei discutono ancora se il quinto Flagello fosse effettivamente un vero Flagello o solo una larga ricomparsa di prole oscura, gli storici concordano che iniziò nelle paludi delle Selve Korcari al margine sud-est del Ferelden nel 9:30 dell'Era del Drago.

Re Cailan Theirin fu veloce a rispondere alla minaccia di un'invasione di prole oscura, raccogliendo l'armata reale, ogni Custode Grigio della regione, e inviando una chiamata d'aiuto alla nobiltà Fereldiana. Gli eserciti riuniti crearono una trappola nelle rovine di Ostagar, sperando di annientare la forza maligna prima che possa raggiungere i paesi civili, ma fallirono.

La Prole Oscura devastò i difensori di Ostagar e decimò il re e il suo esercito. Continuarono incontrastati la loro avanzata nel Ferelden. Solo due Custodi Grigi riuscirono a sfuggire al massacro. E in qualche modo, vennero in possesso di antichi trattati, che obbligavano le razze degli uomini ad unire le spade contro l'orda massiccia.

Nella disperazione di trovare più alleati, i Custodi viaggiarono nella Foresta di Brecilian, alla ricerca dei dalish.[10]

Quando il Custode trova gli elfi dalish, scopre che sono stati decimati da una violenta malattia che li trasforma in lupi mannari. Il guardiano del clan, Zathrian, chiede al Custode di aiutarlo a spezzare la maledizione. Richiede che gli porti il primo lupo mannaro, Zanne Lucenti, e che ritorni con il suo cuore per porre fine alla maledizione che sta distruggendo la sua gente. La missione porta il Custode attraverso la Foresta di Brecilian per cercare il leader dei lupi mannari.

Se il Custode si è alleato con gli elfi in "La Natura della Bestia", gli elfi dalish si uniranno alla crescente armata del Custode Grigio.

  • Alla fine diDragon Age: Origins, l'Eroe del Ferelden può chiedere al nuovo regnante del Ferelden di dare ai dalish delle loro terre se il Custode è di origini dalish. Nello specifico le Terre Centrali a nord delle Selve Korcari, che includono le rovine di Ostagar. Alternativamente, se il Custode è dalish e si sacrifica per porre fine al Flagello, verranno date automaticamente queste terre ai dalish. Indipendentemente dall'origine dell'Eroe, se gli elfi dalish hanno partecipato alla Battaglia di Denerim, si afferma che, nel tempo, molti clan dalish si sono spostati su una nuova terra provveduta per loro nel sud del Ferelden vicino a Ostagar. Nell'Epilogo verrà quindi rivelato che si insediano in questi territori, anche se nuove tensioni politiche sono all'orizzonte.[11] Questo esito fu più tardi cambiato per adattarsi alla trama di Inquisition, dove gli umani popolano le Terre Centrali al posto dei dalish.


Vita e cultura del clan

NPC-Mithra

Cacciatrice Dalish

Dalish elves

Elfi dalish che si intrattengono vicino a un insediamento umano[12]

Sei nato tra gli elfi dalish: nobili nomadi che rifiutano di unirsi alla società di umani che in passato soggiogò la loro terra natale. I dalish viaggiano in clan molto uniti, lottando per mantenere la loro sapienza quasi dimenticata in un mondo di umani che li teme e li disprezza.|Duncan all'inizio dell'Origine dell'Elfo Dalish

Il dalish viaggia attorno ai luoghi più remoti del Thedas in aravel, carri speciali con grandi vele triangolari e una sorta di dispositivi a timone sul retro. Oltre a essere trainati dagli halla, gli aravel utilizzano la magia per muoversi velocemente e facilmente attraverso la foresta.[13] Mentre viaggiano, trasportano i bambini in imbracature imbottite.[14]

I dalish sono familiari con molti rimedi naturali che gli umani hanno dimenticato o ignorato, come masticare pezzi di corteccia da determinati alberi per curare un mal di testa.[15]

Per il cibo, i dalish si affidano molto alla caccia e al foraggiamento. Fanno anche uso del latte di halla e dei suoi relativi latticini, come burro e formaggio. Gli elfi del sud di Orlais mangiano le larve di un coleottero che scava il legno.[16]

I ruoli in ciascun clan sono rigidi e definiti. Un guardiano serve come leader e guida spirituale, e a lavorare con lui c'è un hahren, che reitera la cultura elfica e la insegna ai bambini. Altre posizioni importanti sono il signore della guerra designato, la protettrice del focolare[17] e l'artigiano. Vi è anche un guardiano designato per gli halla. Gli Elfi possono anche essere Cacciatori o Guaritori. Ogni posizione ha uno step di apprendistato, un esempio può essere come un elfo deve uccidere e presentare la bestia della foresta tutto da solo per diventare un cacciatore pienamente riconosciuto. La versione dei matrimoni dei dalish viene chiamata 'unione'.

Aravel

Un aravel vicino a un halla nella Sacra Pianura

Quando vivevano ancora nelle Valli, i dalish avevano almeno un Lord chiamato Hassandriel nel 2:7 Era della Gloria, verso la fine della nazione elfica.[18] In pratica era basato su un modello aristocratico/oligarchico anziché una semplice monarchia.

Insieme ai loro aravel raccontastorie, gli elfi dalish sono anche conosciuti per essere l'unica razza capace di forgiare il legnoferro, una sostanza unica forte e più leggera dell'acciaio, usata per creare armi e determinati vestiti. Per l'armatura tipica di un cacciatore, vengono combinate piastre di legnoferro con il cuoio. Il materiale può essere anche incantato. Per le armi, i dalish usano pugnali, frecce e trappole. Le armi di legnoferro, insieme a quelle lavorate con le corna di halla, sono altamente valutate e usate per fare scambi commerciali con gli umani per le cose che non possono fare da sé.

Gli elfi dalish tendono a tenersi tra loro e evitano gli umani ogni volta che possono, ma occasionalmente incontrano viaggiatori umani, o si avventurano vicino a insediamenti umani per fare scambi. Alla minaccia di questi incontri che diventano violenti, un clan dalish si ritirerebbe prima che vere forze umane vengano coinvolte, ma spesso saranno ancora disposti a mantenere la propria posizione. Alla lunga, le ostilità con gli umani finiranno male per gli elfi, specialmente se l'insediamento umano decide che un determinato clan è diventato più problematico che utile.

I clan dalish possono essere alquanto diversi gli uni dagli altri. Alcuni clan andranno piuttosto d'accordo con gli umani, e potrebbero anche accamparsi all'esterno degli insediamenti per lunghi periodi di tempo. Altri clan sono più infami, vivendo nel banditismo e nascondendosi come guerriglieri nei passi di montagna.

Area-Dalish Camp

Un accampamento dalish

Quando gli elfi dalish muoiono, il loro clan li sotterra e pianta un albero sopra i loro resti.[19] I morti vengono provvisti di un bastone di quercia per aiutarli nel percorso verso l'Aldilà, e un ramo di cedro per scacciare i corvi della Paura e dell'Inganno che un tempo servivano Dirthamen.[20] Se un clan ne ha la possibilità, seppellirà i suoi morti in un luogo di sepoltura sacro conosciuto come Var Bellanaris, situato nella Sacra Pianura.

Educazione e conservazione della conoscenza

Nel tempo, gli imperi umani crolleranno. L'abbiamo visto accadere numerose volte. Fino a quel momento, aspettiamo, ci manteniamo ai margini selvaggi delle terre, cresciamo halla e costruiamo aravel e presentiamo un obiettivo in movimento agli umani attorno a noi. Cerchiamo di conservare le antiche tradizioni, e di apprendere nuovamente quelle perdute.|Gisharel, guardiano del clan Ralaferin[21]

Entrambi gli elfi dalish e di città ereditano e passano le loro conoscenze e tradizioni per via orale, ma non sono mai state effettivamente scritte.[22] Gli hahren vengono istruiti attraverso l'uso della cultura e della narrazione. Tuttavia, esistono alcuni libri per preservare la storia, pochi e molto preziosi.[23] I bambini hanno molto valore nei clan.

I clan dalish si incontrano raramente per proteggersi; la loro diaspora è tanto una benedizione quanto una maledizione. Solo una volta ogni dieci anni circa i clan dalish si radunano tutti insieme, e ai loro guardiani, gli anziani e leader dei dalish responsabili di mantenere viva la cultura e la magia, si incontreranno per scambiarsi informazioni in un incontro chiamato Arlathven.

Durante questo periodo, i clan ricorderanno e registreranno ogni conoscenza che sono tornati ad apprendere dall'ultimo incontro, continuando a reiterare la conoscenza che già hanno per mantenere le tradizioni accuratamente in vita come possibile. In questo periodo i clan si scambieranno reliquie per la custodia che risalgono ai due regni elfici. I dalish credono che tutte le reliquie preservate dalle Valli e Arlathan appartengono a tutti i dalish; questa sorta di scambi sono visti tanto un atto di condivisione quanto una questione di scambio, e lo stesso vale anche per gli elfi più talentuosi. Ad esempio, Merrill nacque nel clan Alerion, ma a causa dei suoi talenti magici venne ceduta al clan Sabrae per essere la Prima della Guardiana Marethari in quanto il clan Alerion aveva già elfi dotati di dono.

In quanto Primo del clan, un apprendista mago sotto la tutela del guardiano, studia storia e magia e tenta di preservare la conoscenza elfica.[24] Per evitare di ereditare danni provocando le ire dei templari, ciascun clan tiene un numero limitato di elfi dotati di magia. Quando quel limite viene raggiunto, quegli elfi in più vengono rimescolati in giro ad altri clan che cercano maghi, come nel caso di Merrill, o, come nel caso di Minaeve, abbandonati nella natura selvaggia.

Filosofia

Molti dalish vivono in base al codice della dea della caccia Andruil conosciuto come Vir Tanadhal, che significa "Le tre Vie del Cacciatore". E' composto da tre parti, insegnate da Andruil stessa, che sono:[25][26]

  • Vir Assan ("La Via della Freccia") - vola dritto e non vacillare. "Siate lesti e silenziosi," Andruil insegnò. "Colpite con decisione, non esitate e non fate soffrire la vostra preda."
  • Vir Bor'Assan ("La Via dell'Arco") - piega ma non rompere mai. "Come un giovane albero si piega, così dovete fare voi. Nel cedere, troverete determinazione, nell'elasticità, troverete forza."
  • Vir Adahlen ("La Via del Legno") - insieme siamo più forti di uno. "Ricevete i doni della caccia con avvedutezza. Rispettate il sacrificio dei miei figli sappiate che un giorno la vostra morte li alimenterà."

Le tre parti della filosofia sono spesso legate insieme come una sorta di mantra, che i dalish terminano spesso con la frase, "Siamo gli ultimi rimasti di Elvhenan, e mai più saremo sottomessi." Un rito di passaggio per i cacciatori è quello di portare indietro la pelle di una creatura che il cacciatore ha ucciso.[27]

Tuttavia, si parla raramente di una quarta via: Vir Banal'ras, la "Via dell'Ombra". I cacciatori dalish la seguono quando devono ripagare un debito di sangue. Tali cacciatori si dedicano alla vendetta e a nient altro. Così nacquero le leggende dei dalish assassini.

Alcuni seguono un percorso differente, il codice di Sylaise conosciuto come Vir Atish'an, "La Via della Pace": i dalish che seguono questa chiamata imparano le arti della guarigione e della riparazione.[28]

Quando hanno a che fare l'uno con l'altro, i dalish potrebbero far valere il Vir Sulevanin, un patto per cui ciascun elfo dovrà portare a termine un compito per l'altro in cambio di qualcosa, come oggetti di valore nel clan. Anche se il ricevente di questo accordo potrebbe dissentire, non possono rifiutare l'offerta di Vir Sulevanin. Similarmente, l'elfo che offre l'accordo dovrà apparentemente aderire alla richiesta desiderata dall'altro, che sia di proprio gradimento o meno.[29]

Personalizzazione dei nomi

I clan vengono chiamati dopo i nobili provenienti dalle Valli che avevano originariamente fondato il clan. Ogni cognome dalish mantiene un lignaggio proveniente da qualcuno, anche se non necessariamente è il fondatore del clan. Il fondatore di un clan nobile poteva iniziare un clan con qualche Cavaliere di Smeraldo, che avrebbero trasmesso a loro volta i propri nomi (es. fondatore Sabrae del clan Sabrae con i Cavalieri di Smeraldo Mahariel e Talas). In quanto i dalish facevano spesso scambi di persone tra di loro, non tutti appartenenti a un clan provengono dal loro fondatore, e in quanto tale non è necessario che porti il loro nome.[30]

Clan dalish conosciuti

Redemption dalish camp

Il clan di Yevven venne massacrato da un Tal-Vashoth Saarebas.

  • Alerion, il clan dove è nata Merrill.
  • Boranehn, un clan che commerciava con l'enclave di Edgehall.[31]
  • Ghilain, un clan discendente dall'Inquisitore Ameridan.
  • Lavellan, il clan elfico dell'Inquisitore.
  • Ralaferin, clan il cui guardiano nel 9:41 è Elindra (storicamente era Gisharel), e la cui Prima è Neria.
  • Sabrae, il clan del Custode Dalish e dove è stata trasferita Merrill.
  • Tillahnnen, un tempo guidato dal Guardiano Ellathin
  • Virnehn, il clan di Thelhen e Mihris.
  • Clan senza nome di Velanna, situato nella zona del Bosco del Cammino.
  • Clan senza nome di Yevven, massacrato da uno dei Saarebas dell'Arishok mentre era situato nei Liberi Confini.
  • Clan senza nome di Zathrian, situato nella Foresta Brecilian.
  • Clan senza nome di Ariane.
  • Clan senza nome che trovò un giovane Loghain e Maric nelle Selve Korcari.
  • Clan senza nome di Hawen.
  • Clan senza nome della Costa del Mare del Risveglio.

Elfi dalish degni di nota

MarethariDAII

Guardiana Marethari

  • Il Custode, se giocato con l'Origine dell'Elfo Dalish.
  • L'Inquisitore, se di origini elfiche.
  • Abelas, un falegname dalish senza fortuna.[32] Da non confondere con Abelas di Dragon Age: Inquisition
  • Ariane
  • Arianni
  • Ashalle
  • Cillian
  • Gisharel
  • Ilen
  • Josmael
  • Lanaya
  • Lindiranae, l'ultima portatrice di Evanura, e la donna la cui morte segnò la fine della Marcia Sacra.
  • Marethari
  • Merrill
  • Mihris
  • Neria
  • Rajmael, un generale dalish durante la Marcia Sacra contro le Valli[33]
  • Sarel
  • Seranni
  • Solan, guardiano del clan Ariane.[34]
  • Tamlen
  • Varathorn
  • Velanna
  • Yevven
  • Zathrian

Note

  • L'introduzione in Inquisition del limite di numero dei maghi dalish in un clan, contraddice quanto visto in precedenza nel clan di Zathrian in Dragon Age: Origins, dove si vedevano numerosi maghi, e contraddice numerosi dialoghi a riguardo con Merrill in Dragon Age II, incluso il suo background che recita che venne trasferita nel clan Sabrae in quanto la magia stava morendo tra i dalish.
  • Secondo quanto detto da Zevran vi sono elfi dalish nella città di Antiva, ma sono molto più violenti di quelli del Ferelden.[35]
  • In base a quanto detto da David Gaider, i dalish a Rivain hanno insediamenti semi-permanenti ai margini della città di Llomerryn.[36] Tuttavia, un dialogo tra Isabela e Merrill durante l'Atto 2 in Dragon Age II suggerisce che i dalish non hanno ancora raggiunto Llomerryn (almeno dall'ultima volta che Isabela si trovava lì).
  • Non si sa se gli elfi dalish vivano più a lungo degli elfi di città, in quanto David Gaider e Mary Kirby avevano dato informazioni conflittuali riguardo la loro longevità.[37][38]
  • Si dice che nell'Impero Tevinter i clan dalish sono perlopiù gruppi di banditi. Tuttavia, Dorian Pavus afferma che i dalish non si avvicinano proprio affatto al Tevinter.

Curiosità

  • L'ispirazione originale per i dalish proviene dalla minoranza e dal popolo ebraico, quindi è evoluto in Nativi Nord Americani.[39]
  • Ai giovani elfi dalish viene dato un rompicapo di legno chiamato "Il nodo di June", che non ha soluzione e serve a occupare il tempo.[40]

Riferimenti

  1. Dragon Age: Origins: Prima Official Game Guide, Collector's Edition, p. 342
  2. Voce del Codice: Il Lungo Viaggio verso Halamshiral
  3. Dragon Age: The World of Thedas, vol. 1, p. 28
  4. Voce del Codice: Le Valli: una promessa mancata
  5. Dalla Voce del Codice: Le Figlie della Canzone
  6. 6,0 6,1 Dalla Voce del Codice: Le Valli
  7. Dalla Voce del Codice: Il racconto di Iloren
  8. Dalla Voce del Codice: La morte di Elandrin
  9. Dragon Age: Origins: Prima Official Game Guide, Collector's Edition, p. 342
  10. Dalla Voce del Codice: Un trattato sul quinto Flagello, Vol. I
  11. Epilogo di Dragon Age: Origins
  12. Dragon Age (tabletop RPG), Master's Guide, set 1, p. 43
  13. Dragon Age: Last Flight, pg. 87 versione originale
  14. Dragon Age: Last Flight, p. 166 versione originale
  15. Secondo quanto detto a Felassan in Dragon Age: L'Impero delle Maschere.
  16. Dragon Age: The World of Thedas, vol. 2, pp. 288, 295
  17. Warleader e Hearthmistress
  18. Voce del Codice: Uthenera
  19. Da un'opzione di conversazione per un Custode Dalish in un dialogo con Alistair.
  20. Dalla Voce del Codice: Falon'din: amico dei defunti, la guida.
  21. Su nani, elfi e qunari.
  22. Dragon Age: The World of Thedas Volume 2, p. 128.
  23. Lasciato implicito dal libro che Morrigan ruba al clan Ariane.
  24. In base a Merrill in Dragon Age II.
  25. Dalla Voce del Codice: Andruil, Dea della Caccia
  26. Dragon Age: The World of Thedas, vol. 1, p. 33.
  27. Come spiegato da Cammen
  28. Dalla Voce del Codice: Vir Atish'an
  29. In base a quanto detto da Merrill e Marethari durante la missione "Immagine riflessa" in Dragon Age II.
  30. Mary Kirby Twitter
  31. https://www.darkhorse.com/Comics/3000-040/Dragon-Age-Knight-Errant-2
  32. Voce del Codice: La Foresta di Brecilian
  33. In base alla descrizione di Veshialle.
  34. In un dialogo con Ariane durante il DLC Caccia alle Streghe
  35. In base ai commenti del gruppo ripristinati durante la conversazione con l'hahren Sarel nella missione La Natura della Bestia.
  36. David Gaider "Dalish elves" archivio
  37. Intervista a David Gaider
  38. Mary Kirby "Which race in Dragon Age lives the longest?"
  39. "Thedas nations-real world historical insperations?"
  40. Dragon Age: The World of Thedas, vol. 2, p. 272
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